giovedì 15 novembre 2007

La verità sul risorgimento italiano dal libro del Curletti

Filippo Curletti, agente segreto del Conte Cavour e capo della polizia di farini, visse da protagonista le vicende che condussero all'unità d'Italia.
In qualità di agente il Curletti veniva regolarmente messo al corrente dei numerosi segreti e complotti che stavano alla base della politica sabauda.

Curletti pubblicò le sue rivelazioni dopo la proclamazione dell'unità d'Italia e avvertiva fin dall'inizio i suoi lettori:

"Qualcheduno griderà forse allo scandalo: è più comodo che di confutare. Ma quelli che mi avranno letto e che vorranno rendere giustizia alla moderazione del mio linguaggio, riconosceranno che, se vi ha scandalo, non è mia colpa, ma è colpa dei fatti".

Dal libro del Curletti si può perciò dedurre che il risorgimento italiano non fu un movimento popolare realizzato da eroi disposti a sacrificarsi in nome della libertà, bensì un'azione programmata e pianificata da élite borghesi che non esitarono ad adottare ogni stratagemma per giungere al loro scopo: la vittoria dei liberali contro il legittimismo e la tradizione.

Ma cominciamo ad approffondire:

Il giovane Curletti, di origine romagnole, si inseriva, contro il volere della sua stessa famiglia, fedelissima al Papa, nella vita del Piemonte in appoggio ai liberali nel 1858.
Come primo incarico assunse il cordinamento dei comitati sorti in Toscana per creare finte agitazioni popolari: "I miei uomini dovevano disperdersi per gruppi nei quartieri esterni della città e cominciare a produrre degli assembramenti colle grida di : Viva l'indipendenza! Abbasso i Lorena!".

L'opera di conquista del territorio italiano da parte dello stato piemontese muoveva già i suoi primi passi basandosi su farse appositamente messe in scena per andare a colmare quella carenza di protesta che era invece necessaria per giustificare la guerra.


Continua...

http://freeforumzone.leonardo.it/lofi/La-verit-224-sul-risorgimento-italiano-dal-libro-del-Curletti/D3335688.html

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